Nella foto si vede l'ex ministro Andrea Ronchi, assente alla votazione, entrare in aula mentre il premier l'abbandona. Subito dopo il voto
Rendiconto generale dello Stato bocciato ieri alla Camera (qui il resoconto stenografico della giornata) e governo sotto. Rispetto ad un quorum fissato a quota 291 (la maggioranza dei 580 votanti) 290 voti a favore, 290 contrari, nessuna astensione.
Ad essere assenti nelle fila della maggioranza, risultano dai tabulati delle votazioni 13 parlamentari del Pdl, fra i quali gli ex ministri Claudio Scajola ed Antonio Martino. Oltre a Martino e Scajola, risultavano assenti i deputati Filippo Ascierto, Vincenzo Barba, Elena Cementero, Giuseppe Cossiga, Sabrina De Camillis, Pietro Franzoso, Marco Martinelli, Giustina Mistrello Destro, Dore Misuraca, Umberto Scapagnini e Piero Testoni. Ai quali i quotidiani oggi – nei conteggi che si leggono in giro che parlano di 14 assenti tra le fila del Pdl – aggiungono l’assenza obbligata di Alfonso Papa, recluso a Poggioreale.
Dai banchi della Lega sono mancati, invece, 2 deputati. I nomi dei due deputati leghisti assenti sono quelli del ministro Umberto Bossi che pure si trovava a Montecitorio e aveva votato precedentemente e di Matteo Bragantini.
Sei gli assenti tra i cosiddetti Responsabili. Mancavano infatti Paolo Guzzanti, Giuseppe Gianni, Andrea Orsini, Francesco Pionati, Amedeo Porfidia e Domenico Scillipoti. A questi bisogna aggiungere i deputati del gruppo Misto che sostengono la maggioranza. In questo caso gli assenti erano 4, capitanati dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè, a cui bisogna aggiungere Antonio Gaglione, Giancarlo Pittelli e l’ex ministro Andrea Ronchi. Oltre ai 13 del Pdl, si arriva così ad un totale di 25 assenze nella maggioranza, determinanti per la sconfitta di ieri sul primo articolo del rendiconto dello Stato.
Fra i deputati dell’opposizione, infatti, risultavano assenti al momento del voto 8 deputati: Luigi Nicolais e Angela Mastromauro del Pd, Mirko Tremaglia, Francesco Divella e Antonio Buonfiglio del Fli e Luca Volontè, Francesco Bosi e Pier Ferdinando Casini dell’Udc. 18 quindi gli assenti nelle fila della maggioranza che hanno reso possibile lo scivolone di ieri.
Mentre l’assenza del ministro Tremonti, che ha fatto infuriare alcuni quotidiani – che hanno immediatamente puntato l’indice sul “responsabile” supremo – non ha influito sul quorum perchè risultava in missione. Cosa che fa abbassare il quorum (e l’avrebbe fatto rialzare in caso di sua votazione). Oltre al Ministro dell’Economia risultavano in missione (e quindi non hanno partecipato alla votazione) nella maggioranza anche altri 2 ministri e 2 sottosegretari. I ministri Frattini e Maroni e i sottosegretari Polidori e Saglia.
